Reverse

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  1. 'r a b i;
     
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    In questo topic verrano postati, a discrezione mia e solo mia, i capitoli del Reverse.
    Per chi non sapesse cos'è, esso è il manga scritto dalla Hoshino e da un suo collega, nel quale appaiono personaggi che già conosciamo ed altri nuovi, ma pur sempre bellissimi.
    Difettando dei primi capitoli del primo volume, il primo capitolo che vi posterò è il seguente.




    Mille Tragedie

    SPOILER (click to view)
    Titolo: 1000 Tragedie
    Tradotto da: XShade-Shinra
    Personaggi: Conte del Millennio, Road Kamelot
    Introduzione: Capitolo di apertura del secondo volume, è una bellissima panoramica sul Conte.
    Lo si dipinge come un uomo che ama le tragedie, ma che alla fine dimostra un lato buono.
    Sempre che non ci sia un tornaconto...


    1000 Tragedie

    Il suo nome è il Conte del Millennio. Colui che guida il mondo verso la fine.
    Le orecchie a punta, una bocca gigante.
    La cosa che preferisce - le tragedie.


    Driiin-driiin-driiin.
    Montagne di telefoni impilati stanno suonando.
    Driiin-driiin-driiin.

    Circondato dalle montagne di telefoni, il Conte sta sorridendo come sempre. Ognuno degli apparecchi del Conte è connesso ad una tragedia. Innumerevoli tragedie avvengono nel mondo, attendendo la visita del Conte. Come uova portatrici di lamenti, non riescono ad attendere il giorno che saranno covate e diventeranno Akuma.

    --

    Il Conte è molto occupato.
    Attraversa la città saltellando. La strada di ciottoli rosso-marrone è come cioccolato.
    La vivace musica è udibile a distanza. Pallonicini dei colori dei dolciumi ballano nel cielo. Le voci delle persone si alzano in risate.
    Sembra esserci una festa oggi.
    Il Conte, attratto al baccano, improvvisamente si ferma. Un piccolo bambino gli sta afferrando la manica. Capelli rosso scuro ed un cappotto marrone: un bambino dalle ombre d'autunno. Sembra come se lo si potesse alzare senza sforzi con una sola mano, è così piccolo. Le lacrime gli scorrono giù per le paffute guance rosse .
    «Qual'è il problema?»
    «Mamma, dove seiiiii?» il singhiozzante bambino non da segni di volersi staccare dal Conte.
    «Suppongo di non avere altra scelta.»
    Dalla sua tasca, il Conte toglie una corda per saltare. Lega abilmente il bambino alla sua schiena e riprende a camminare.

    * * *

    Il Conte inizia un viaggio portando sulle spalle il bambino. E' diretto verso una città nell'Est.
    Questa terra ha l'aura di serenità, con templi e statue di pietra qui e là. I mori abitanti dagli occhi neri guardano il Conte sorpresi.
    E lo fanno, da quando il Conte, con le sue orecchie a punta e lo strano cappello è apparso senza preavviso sulla strada di erbacce come un velenoso fiore di rafflesia. ( detta anche "Fiore Cadavere", ma non è velenosa! °-° N.d.T.)
    Il Conte si ferma all'angolo di una delle case allineate nella strada. In quella casa, un uomo è morto. Una giovane donna si aggrappa a lui, piangendo. I capelli che le ondeggiano ogni volta che singhiozza, sono come un fiume di inchiostro. Solo rauchi suoni lasciano la sua gola. Ma lei non fa nessuno sforzo per smettere di piangere.
    Il Conte le si avvicina dolcemente. «Cosa c'è che non va?»
    Come un fiore bagnato di rugiada, la donna alza lo sguardo con le tracce delle lacrime ancora visibili sulle sue guance. «L'uomo che amo e che mi aveva giurato che ci saremmo sposati è morto. E' tornato agli dei»
    «Allora permettimi di riprenderlo dalle loro spregevoli mani.»
    Una debole speranza appare sul suo viso. La forza ritorna nei suoi occhi vuoti.
    Poco importa che abbia realizzato che sta facendo il primo passo sui gradini che conducono al patibolo. Mai avrebbe sognato che un'ulteriore tragedia cercò di avvicinarsi a lei.
    «Come...?»
    «È facile. Tutto quello che devi fare è chiamata il nome nome del tuo adorato.»
    «E' tutto?» esclama sorpresa. La sorpresa le attanaglia il cuore, mentre la alletta dolorosamente.
    La voce del Conte è veleno.
    Ma per lei, è dolce come il miele. Seducente miele al quale lei non può arrivare. «Ma... riportare il morto in vita...come può...» il suo cuore è indeciso.
    Il Conte sorride brillantemente. «Per favore, pensaci. Tornerò qui di nuovo, più tardi.»
    È vero; il solo che può concederle il suo desiderio è il Conte. Lui conosce il cuore della giovane donna come se lo avesse in mano. Quando si reincontrarono, lei era sicura di voler chiamare il suo nome adorato. Così insistentemente che i cieli avrebbero sentito.
    Voleva disallineare l'ordine del mondo. Non sapendo il grande prezzo che pagherà. Lei ruberà di nuovo l'anima dell'uomo che procedeva verso l'aldilà.
    E così lei avrà portato una nuova tragedia al mondo.
    Il ragazzo sta guardando, i suoi grandi occhi sono spalancati.

    * * *

    Dalla sua tasca, il Conte estrae un pezzo spiegazzato di carta bianca. «Penso... che sia quasi l'ora. Andiamo.»
    Questa volta, vanno a tutta velocità all'ovest. Nelle lontane distanze dell'Ovest c'è una città con una miniera d'oro che non troppo tempo fa era prospera e piena di uomini che sognano di fare una rapida fortuna. Ora solo la polvere rossa va alla deriva sulle strade. Non c'è un'anima in vista.
    Il Conte procede verso una piccola capanna.
    Un piccolo bambino giace morto sul letto. E' grande solo di due o tre anni rispetto al ragazzo sulla schiena del Conte, il bambino non deve aver visto neanche dieci anni del mondo. La malattia aveva afflitto il suo piccolo corpo e alla fine la sua vita ne era stillata fuori.
    Il padre sta stringendo dolcemente la mano del bambino, che non può più stringerla di rimando. Ma l'uomo continua a tenere forte la mano del bambino, aggrappandosi alla debole speranza che una volta o l'altra lui la stringerà di nuovo.
    Questo ragazzo era l'unica persona rimasta al padre, figlio della sua defunta moglie. Il padre fece tutto quello che fu in suo potere per poter guarire il suo bambino della malattia. Comunque, una fine crudele li attese.

    ---

    Bellissimi ed innumerevoli fiori sono offerti in preghiera per il riposo dell'anima del bambino. Avvolto dal loro ricco profumo, il padre è ancora come una statua.
    «Hai deciso?»
    Il padre solleva lentamente la testa, poi annuisce. La disperazione ed il dolore hanno consumato il suo buon senso.
    Il dolore annuvola gli occhi delle persone. Non vede il ghigno che appare sulla faccia del Conte.
    Il Conte crea un corpo demoniaco dalla forma di un scheletro.
    Il padre urla il nome del suo bambino come gli fu detto. La sua voce afferra la gentile anima addormentata del bambino e, violentemente, lo trascina indietro nel mondo dei vivi.
    Il Conte guarda soddisfatto. L'anima del bambino è entrata nel corpo demoniaco. Il Conte alza gli angoli della bocca in un sorriso. Il corpo demoniaco scruta la bocca del padre e forza esso nel suo corpo. Il Conte applaude e ride.
    La pelle è il padre, lo scheletro è la Dark Matter e l'anima imprigionata è il bambino. E ' stata creata un'arma orribile.
    Ed un altro dei giocattoli del Conte sta iniziando a piangere.
    Sulla schiena del Conte, il ragazzo sta sonnecchiando.

    * * *

    «Vogliamo vedere cosa sta succedendo più avanti?»
    Il Conte saltella verso sud. Nel Sud una città è dove gli ardenti raggi del sole calano.
    Le persone abbronzate dal sole camminano allegramente.
    La sua destinazione è una piccola casa dal tetto rosso. Lì vive da solo un vecchio uomo. Era arrivato a questo continente da un distante paese settentrionale, portando solamente suoi sogni. Aveva lavorato maniacalmente ed aveva incontrato la sua adorata moglie che con con lui passò momenti di gioia e di dolore.
    Una settimana fa, il vecchio uomo perse la moglie, sua compagna per tanti anni. Prima, il vecchio, chinando la testa fece apparire il nostro Conte in persona. Ora il vecchio uomo e consorte erano una carne sola. Il Conte aveva offerto loro una felicità contorta.
    Il frutto della tristezza umana. Il risultato della stupidità umana. Questo è un Akuma.
    L'Akuma nella forma di un vecchio uomo è un'arma come fosse un piccolo neonato. Doveva essere allevato.
    Il Conte bisbiglia nel suo orecchio. «Ora, uccidiamoli. Allora crescerai sempre più.»
    Il vecchio uomo rimane goffamente nella sua sedia a dondolo. Il suo sguardo fisso si rivolge lentamente alla casa vicina. Un'altra vecchia coppia, una grande gioia all'un l'altro, vive là. Il vecchio muove la sua ampia barba.
    «Quello sarebbe un buon luogo per cominciare,» dice il Conte.
    La sedia a dondolo, senza un proprietario, dondola avanti ed indietro.
    Ed il mondo si avvicina alla sua caduta, avanzando di un passo.
    Il ragazzo si sta strofinando gli occhi.

    * * *

    Il Conte potrebbe essere un po' stanco? Ora lui avanza verso una casa che è e non è in questo mondo. Là vivono esseri che sono e non sono umani.
    Apre la porta che da ad una stanza che sembra una scatola di giocattoli. Una ragazza con la pelle liscia ed abbronzata gli va in contro correndo. Sembra una bambola nel suo vestito nero pieno di merletti.
    Gli occhi della ragazza splendono curiosi. «Chi è quel ragazzo?»
    «Non ne ho idea.»
    «Lo mangerai?»
    «Non ho tale intenzione.»
    «Allora posso farlo io?»
    «No.»
    La ragazza lecca il suo dolce. Lei odia le creature umane. Deboli e fragili, non significano nulla per lei, come fossero un involucro di dolciumi.
    Spiegazzalo, camminaci sopra, o taglialo, senza dubbio a lei non importerebbe niente.
    «Non preoccupartene, Lord del Millennio. Giochiamo.»
    «Sono impegnato.»
    «È colpa di quel ragazzo?» Una pericolosa luce compare negli occhi della ragazza.
    «No.»
    Il Conte va di nuovo fuori, un quaderno nella sua mano.
    Il ragazzo sta tirando su col naso.

    * * *
    Il Conte è venuto al Nord cercando la prossima tragedia. La città dove incontrò per la prima volta il ragazzo. È avvolto nel silenzio; sembra che la festa sia finita.
    Il Conte cammina rapidamente.
    Cammina portando il ragazzo sulla schiena.
    Cammina verso una tragedia.
    Improvvisamente il ragazzo scoppia in lacrime.
    «Che fastidio. Qual'è il problema?» chiese il Conte, parendo per niente infastidito.
    Il suono delle voci degli adulti che singhiozzano raggiungono le sue orecchie. Lui sbircia attraverso la finestra di una casa solitaria per trovare una donna che si copre il viso, piangendo. L'uomo accanto le tiene dolcemente la spalla. La profonda tristezza è bene visibile sulla sua faccia.
    Una tragedia che germina.
    Un giorno o l'altro metterà fuori le sue gemme...
    «Mamma!» Dalla schiena del Conte, un rumore, una voce eccitata.
    Il bambino salta giù leggero. Senza nemmeno guardarlo con la coda dell'occhio, corre dritto alle braccio di sua madre.
    I bambini vogliono sempre essere abbracciati.
    «Sei quello che lo ha riportato indietro? Grazie!» La madre china il capo.
    Il Conte sorride e accarezza dolcemente la testa del ragazzo. «Sono sicuro che crescerà rapidamente e troverà molte persone che lo ameranno.»
    «Grazie!»
    Il Conte si gira e va via. «E per favore crea un Akuma meraviglioso. Non vedo l'ora.» Nessuno sente il bisbiglio del Conte che svanisce con una raffica di vento.
    Il Conte ancora girovaga il mondo in lungo ed in largo.


    Il suo nome è Conte del Millennio. Il creatore degli Akuma.
    Sulla sua testa, un cappello di seta.
    La cosa che preferisce - le tragedie.



    FINE





    Un avvertimento.
    Se becco le traduzioni che metterò -che sono frutto del lavoro mio e di altri utenti- in giro per la rete -badate, le riconosco- vi giuro che non avrò pietà.
    Odio chi ruba quasi quanto odio chi plagia, quindi evitate se non volete rappresaglie.
    E non si tratta del ban.

    Edited by 'r a b i; - 26/12/2009, 12:14
     
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