A night with you

PWP Rossa, TykiLaviYuAllen

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  1. Margherota_la_carota
     
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    Autore: Rota/meg89
    Titolo: A night with you
    Rating: Rosso
    Personaggi: Tyki Mikk, Allen Walker, Yu Kanda, Lavi
    Avvertimenti: One shot, Yaoi, AU, lemon, What if...?
    Generi: Erotico
    Note autore: ecco qui la mia PWP a 4.
    Spero vi possa piacere, in qualche modo.
    E' una PWP "pura", nel senso che manca proprio, volutamente, ogni traccia di trama logica °°
    detto questo... buona lettura ^^



    A night with you





    Un sospiro lento uscì dalle labbra del giovane Walker, rimbalzando sulla parete fredda che si ritrovava a pochi centimetri dal viso. Lì, nel bagno della modesta casa di uno dei membri della sua compagnia, stava borbottando contro l’assoluta perfidia del destino che gravava sulla sua persona.
    Allen non reggeva l’alcool, per nulla. Con un paio di birre andava completamente nel pallone, cominciando a ridere come un cretino e a sparare cavolate a tutto spiano – non che normalmente dicesse cose tanto intelligenti, ma almeno ci provava.
    Il bello era che i suoi amici lo sapevano – lo sapevano eccome – e giocavano su questa faccenda, deliziandosi ogni volta di ballare sul cadavere inerme del povero Allen.
    Anche quella sera, riuniti com’erano a casa di Lavi per vedere un film d’azione, il padrone di casa aveva messo sulla tavola come bevanda esclusiva birra chiara, di svariate marche e gradazioni. Allen l’avrebbe seriamente ucciso nel momento stesso in cui si erano seduti a mangiare.
    Ma tant’è, da bravo e perfetto gentleman si era limitato a bere poco sorseggiando con finta calma la sua mezza lattina – non di più, altrimenti l’avrebbero trovato direttamente a terra sghignazzante.
    Yu non aveva fatto altro che sinsigarlo tutto il tempo, neanche fosse questione di vita o di morte prevalere su di lui in ogni singola cosa. Dio, la rivalità li avrebbe portati nella tomba entrambi, uno di quei giorni. Così come Allen si divertiva un sacco a schernirlo per la sua dipendenza dalla salsa di soia – cribbio, se Yu non imbeveva ogni cavolo di cibo con quella roba stava male fisicamente – Yu si beava del fatto che il fegato di Allen fosse quello di un dodicenne circa, incapace a reggere la minima traccia di umore.
    Dall’altro lato del tavolo, c’erano stati Tyki e Lavi, che come se nulla fosse avevano trangugiato birra neanche fosse acqua, alla faccia del povero Walker e della sua gola assetata.
    Sì, doveva ammettere che avevano fatto di tutto per fargli saltare i nervi.
    Successivamente, come se non bastasse, oltre alle patatine e a tutto l’occorrente assolutamente vitale da portarsi davanti allo schermo della tv per riuscire a gustarsi il film come si doveva, avevano tirato fuori niente di meno che un piccolo barilotto di liquore alla menta – il signor Bookman Senior amava portare regali di un certo calibro al nipote dai suoi viaggi interplanetari – e avevano cominciato a servirselo in piccoli bicchieri di vetro.
    Il ragazzo aveva allora preso una delle tre ciotole di pop corn e aveva cominciato a sgranocchiarne il contenuto senza più dire una sola parola, adocchiando di tanto in tanto i tre compagni sghignazzanti come se li volesse fulminare sul posto.
    La cosa che Allen, però, non aveva preso in considerazione – o meglio, aveva cercato di ignorare – era il secondo, devastante, effetto che la birra riservava alla sua sensibile vescica. In definitiva, quella era già la terza volta che correva in bagno, e il film era iniziato a malapena da dieci minuti.
    Con la fronte appoggiata alle mattonelle color verde mare, fissò il vuoto sotto di sé, cercando di reprimere la crescente irritazione. A quel punto, se anche il film fosse stato scadente, Allen era più che legittimato a prendere a calci chiunque dei presenti – con ardore e forza.
    Il fato volle che fu proprio in quella posizione, di totale abbandono cerebrale, che lo colse in fallo Tyki giungendo a sua volta nel bagno. Questo sorrise mellifluo ad un Allen un poco insospettito, entrando nella piccola stanza e chiudendo la porta alle sue spalle.
    Subito Walker si ricompose e sbottò, cercando di parere irritato.
    -Che c’è? Il film non è interessante? Sei diventato incontinente anche tu?-
    Tyki sorrise, avvicinandosi lentamente al lavandino – poco distante, in effetti, dal water bianco.
    -L’ho già visto, sinceramente non è neppure un gran ché…-
    Aprì l’acqua calda, mettendo sotto il getto entrambe le mani contemporaneamente.
    La sua voce continuò a srotolarsi – placidamente – a formare parole dai troppi secondi sensi.
    -Per cui ho ritenuto che ci fosse qualcosa di più interessante da fare che annoiarmi davanti ad uno schermo luminoso…-
    Allen sbuffò, parecchio infastidito.
    No, evidentemente a Tyki non bastava che fosse irritato a quel punto. Lo voleva vedere esplodere in tutta la sua furente rabbia.
    Ma certo lui non avrebbe desistito così facilmente. Tzé, ci mancava altro.
    Cercò con la mano la carta igienica ma, dal momento che il rotolo appeso era finito, cercò in giro con lo sguardo un armadietto o un cumulo di rotoli ai quali attingere.
    -Prendere in giro chi ha sofferto una serata intera deve risultarti alquanto appagante, se continui imperterrito a farlo…-
    Tyki sghignazzò, mentre passava il sapone tra ogni dito, accuratamente.
    -Oh, in effetti la tua faccia durante la cena è stata assai divertente… sembravi incazzato col mondo intero. Sembravi quasi Kanda!-
    Tornò a sghignazzare sotto lo sguardo inviperito di Allen. Intanto le sue mani venivano asciugate da un candido panno, riposto successivamente al suo posto.
    Di nuovo, Tyki sorrise, incrociando lo sguardo di Walker al suo.
    -Anche se, devo dire, queste tue fughe in bagno sono state ancora più spassose…-
    Gli occhi di Tyki erano sottili e allungati, avevano ciglia folte e sopracciglia sottili – quante volte Allen si era fermato a guardare questi particolari assolutamente insignificanti, durante una delle loro serate assieme a giocare a carte – erano di uno strano color giallo ambra, tratteggiati da ombre più scure.
    Erano belli, in poche parole. Così belli che Allen spesso ci si perdeva dentro. Trovò, nel frattempo, il rotolo bianco della carta: era lì a pochi metri da lui. Allungò la mano per prendere qualche foglio, pulendosi.
    Borbottò, non avendo neanche sentito effettivamente cosa l’altro gli avesse detto davvero.
    -Dovevo andare in bagno…-
    Sorrise, Tyki, sospirando appena, neanche stesse dicendo cose assolutamente ovvie e plausibili.
    -Questo lo si era capito, Allen…-
    Il signor Mikk si avvicinò ancora di più, sostenendo lo sguardo e sogghignando per l’effetto – saputo, eccome – che questo incuteva sull’altro.
    Era sempre stato enormemente divertente vedere come una sua semplice occhiata riusciva a scombussolare a quel modo Allen. Il ragazzo si trasformava completamente, perdeva il comune senso logico delle cose, si confondeva con le sue stesse parole…
    E dire che era sempre così posato, così maledettamente in ordine ed educato.
    Tyki odiava tutto quello, preferiva di gran lunga Allen che si scazzottava con Yu, che si lasciava andare a fragorose risate con Lavi – o si imbambolava letteralmente a guardarlo.
    Ecco, quello era l’Allen che a Tyki piaceva. Non la facciata melensa e fin troppo apatica che tutto il resto del mondo poteva guardare.
    Così, Tyki si avvicinò – forse un po’ troppo – tanto da riuscire ad alzare il braccio e toccare con la mano fresca la guancia del giovane.
    -Ho solamente pensato che magari volessi un poco di compagnia…-
    L’uomo scivolò dolcemente alle spalle di Walker, mentre le dita di quella mano audace andarono a posarsi sulle labbra pallide della bocca, accarezzandone la carne fin troppo sensibile.
    -Non so, potevi sentirti solo e incompreso… magari bisognoso di qualche attenzione…-
    Allen riconobbe il timbro della voce che aveva usato, così come il primo bacio che gli toccò il collo scoperto – e l’altra mano che scendeva sulla sua schiena – non fecero che confermare le sue ipotesi.
    Tyki non era certo venuto con l’intenzione di consolarlo per i torti subiti. Almeno, non nel senso comune del termine.
    Tese i muscoli, per puro riflesso condizionato, e piegò il collo di lato perché le labbra dell’altro potessero avere più superficie disponibile. Aprì la bocca, facendo scivolare tra le sue labbra due delle dita che prima lo stavano accarezzando, cominciando a leccarle con la lingua. Tyki ghignò contro la sua pelle – si poteva sentire la bocca ruvida piegarsi ai lati – spingendo il proprio bacino contro il fondoschiena di Allen.
    Facendo scivolare i pantaloni dell’altro alle caviglie, lo piegò prendendo i capelli chiari tra le dita e spingendo in basso la testa, mentre il bacino veniva per contrasto spinto all’indietro. Il signor Mikk amava certe cose – certe posizioni. Lo eccitavano come poche altre cose al mondo.
    Poi, se Allen ci metteva anche qualcosa di suo, la frittata era fatta.
    E certo lui non si sarebbe tratto indietro.
    Gemette, Walker, in special modo quando sentì chiaramente il rumore di una zip abbassata e percepì la carne nuda contro di sé.
    Gemette, invocando una pietà che non aveva ancora visto, quella sera.
    -Tyki…-

    Allen spalancò la bocca quando lo sentì entrare senza indugio alcuno – forse per prendere quell’aria che gli era mancata tutta d’un botto. Fremettero le spalle esili, mentre le braccia ebbero un sussulto leggero. Mandò un sospiro liberatorio, chiudendo gli occhi per non sentire altro che quello.
    Con le mani ad artigliargli i fianchi sottili, l’uomo cominciò quindi a spingere dentro di lui con lentezza, gustandosi il lento movimento del proprio sesso che entrava e usciva, entrava e usciva, sfregando in maniera fin troppo piacevole contro le pareti bollenti di quel canale stretto e accogliente. Guardava la sua schiena – i muscoli che si tendevano e rilassavano al suo ritmo – guardava la testa che a stento restava ferma, e si beava, con tutta la forza che possedeva, dei gemiti che uscivano dalla gola del piccolo.
    Ma a Allen quello non bastava, Tyki era fin troppo lento per i suoi gusti. E loro certo non avevano tutto quel tempo da permettersi di portare per le lunghe la faccenda.
    Cercò di incitarlo, andandogli incontro col bacino, spingendosi indietro seguendo il ritmo delle spinte. Niente da fare, Tyki lo tenne fermo con le mani, sogghignando per la sua impazienza.
    Allen, allora, gemette più forte, districando parole dal vago senso compiuto in tutto quello.
    -Tyki… Tyki, il film…-
    “Tyki, dovremmo tornare di là a vedere il film, Sennò chissà che diamine penseranno gli altri”.
    Queste avrebbero dovuto essere le parole di Allen; queste, ma gli uscirono soltanto gorgoglii sconnessi e davvero poco chiari.
    Tyki allora continuava, spingendo lento dentro di lui, ampliando i movimenti del proprio bacino perché il suo sesso arrivasse fino in fondo, entrando completamente e uscendo fino a conservare solo la punta all’interno del corpo del piccolo.
    Oh, sì… era così meraviglioso godersi quegli attimi infiniti.
    -Tyki… gli altri…-
    Ancora, Allen non voleva desistere. Non sopportava di buon grado l’idea che quell’imbecille di Yu potesse pensare male di lui – Lavi già lo faceva di suo, era impossibile che accadesse il contrario e lui neanche tentava di impedirglielo – così come non sopportava ogni possibile, stupido, scherno che avrebbe dovuto sopportare al suo ritorno.
    No, decisamente no.
    -Tyki…-
    Tyki, alla fine, rispose. Portò una sua mano alla bocca di Allen, infilando a forza due dita tra le labbra, portandole a giocare con la lingua – tenendola impegnata con altre attività.
    -Non urlare, Allen…-
    Walker gemette frustrato, impossibilitato nel fare alcunché. Non riusciva a calmarsi, a godere di quel piacere che lentamente – troppo, troppo lentamente, accidenti! – quel sadico maledetto gli stava donando. E le dita nella sua bocca certo non lo aiutarono a tranquillizzarsi.
    Fu una voce a farli sobbalzare, entrambi, e a far voltare all’indietro le loro teste.
    -Oh, ecco dove vi eravate cacciati!-
    Lavi, con uno sguardo che esprimeva quanta irriverente malizia potesse avere, sorpassò l’ingresso della porta per dirigersi verso di loro. Sorrideva, come chi abbia trovato un tesoro incredibile.
    Allen divenne rosso tutto all’improvviso, cercò con gesti meccanici e un poco isterici di liberarsi della presenza di Tyki il più velocemente possibile – scollarsi di dosso quella sanguisuga non era certo così facile come sembrava! – ma Tyki non era esattamente dello stesso parere.
    Ripresosi in fretta dalla sorpresa, sorrise a sua volta a Bookman e ricominciò lì dove era stato interrotto. Riprese a spingere dentro Allen, continuando a giocare con la sua lingua per mezzo delle dita.
    Sospirando appena, reprimendo ogni tentativo di fuga da parte del piccolo Walker, Tyki rispose con calma all’amico appena arrivato.
    -Il film era tanto noioso che hai sentito la necessità di allontanarti dallo schermo?-
    Lavi arrivò di fianco ai due, poggiandosi al muro con le spalle per poter guardare in viso Tyki – come se nulla di tanto imbarazzante stesse accadendo.
    -In realtà mi ero alzato per prendere qualcosa da bere, quando ho sentito dei rumori provenire dal bagno, e allora sono venuto qui a guardare che stava succedendo…-
    La mano di Lavi andò al viso di Allen, cominciando ad accarezzarne la guancia con i polpastrelli.
    Mikk intanto sghignazzava – specialmente quando, ad una spinta più forte, Allen aveva prontamente risposto con un gemito più pronunciato – cedendo il posto nella bocca del piccolo alla mano ugualmente esperta del compagno.
    -Non pensavo fossimo tanto rumorosi…-
    Le dita di Bookman cominciarono ad esplorare la bocca di Allen, perlustrando curiose ogni centimetro.
    -Oh, tu certo non lo sei…-
    Lo sguardo di Allen si sollevò, andando a posarsi sulla figura di Lavi. Certo, si stava domandando per quale assurdo motivo Lavi stesse reggendo il gioco a Tyki fino a quel punto, e magari che diamine avesse intenzione di fare; però, quando il giovane ritirò la mano per potersi sedere sul water che Allen sovrastava col proprio corpo, davvero rinunciò a capire.
    Si sentì prendere la testa dalle sue mani grandi ed essere condotto verso di lui – gentilmente, questo era innegabile. Sentì la bocca di Bookman posarsi sulla sua, le sue labbra cominciare a muoversi piano contro le proprie, la lingua scivolare fino a incontrare la sua e qui iniziare a muoversi con più audacia. Dietro di sé, come a non voler essere dimenticato, Tyki aveva incrementato il ritmo delle spinte, chinandosi a baciare anche la schiena semi- scoperta.
    Una mano di Mikk andò fino ai pantaloni di Lavi, cominciando a slacciarglieli sotto lo sguardo attento del loro padrone. Liberato dall’impaccio, massaggiò delicatamente il sesso contenuto nell’intimo, risvegliandolo quel tanto da farlo risultare palese alla vista.
    Si ritrasse, allora, sogghignando all’indirizzo di Lavi. Gli fece un cenno alla testa che stava con così tanto entusiasmo baciando.
    -Succhia bene…-
    Lavi sorrise, Allen un po’ meno.
    Bookman si separò da quella calda bocca, andando a baciare le guance rosse del giovane Walker; la testa di questi venne spinta giù dallo stesso Tyki fino al livello della virilità – ormai nuda – di Lavi. Non senza borbottare contrariato, fece ciò che gli veniva implicitamente richiesto di fare.
    Aprì la bocca, introducendovi in essa quanta più carne possibile. Cominciò a succhiare piano, bagnando di saliva bianca la pelle per renderla morbida.
    Oh, Tyki ricordava le volte che quelle dannate labbra si erano schiuse su di lui – l’avevano mandato totalmente in estasi – per cui comprese bene lo sguardo perso che Lavi assunse dopo pochi istanti.
    Così, tra il suono viscido della bocca di Allen e gli ansimi profondi di Lavi, Tyki poté continuare tranquillo il suo lavoro.
    Almeno, finché una quarta voce non si aggiunse alle loro.
    -Ehi! Che diamine state facendo, si può sapere?-
    Kanda, sguardo fin troppo incazzato sul viso, fece qualche passo verso di loro prima di comprendere appieno le loro bizzarre posizioni.
    E allora la rabbia si trasformò in completa sorpresa.
    Un urlo festante lo accolse, squarciando il silenzio grave che si era creato, nascondendo così il borbottio agonizzante del povero, sfortunato Allen Walker.
    -Yu!-
    Lavi allargò le braccia all’improvviso, in un esplicito invito a raggiungerlo e a farsi abbracciare. Yu però non sembrava molto incline ad accontentarlo, il suo sguardo indugiava ancora su Allen – su quella dannata bocca che stava nel posto sbagliato – e su Tyki. Su un Tyki ridente.
    Voltandosi, questi uscì appena dal corpo di Allen, facendo in modo che questi prorompesse in un gemito frustrato. Spinse al suo posto la bocca del piccolo – queste interruzioni si stavano facendo un po’ troppo frequenti, per i suoi gusti – e riprese ancora una volta il suo lavoro.
    -Oh, Yu… hai trovato anche tu il film noioso?-
    Yu ringhiò, avvicinandosi di un poco al trio.
    -Mi avete lasciato solo! Era ovvio che vi venissi a cercare!-
    Senza volerlo, il suo sguardo cadde nuovamente sulla testa di Allen, e non poté non notare il movimento ripetuto che questa faceva, su e giù. Dovette obbligarsi a non urlare; incrociò le braccia al petto, fissando con sfacciata fissità la schiena di Tyki – per non dover guardare altro.
    Lavi cercò di catturare nuovamente la sua attenzione, muovendo le braccia in aria.
    -Yu! Ehi, Yu!-
    Alla fine, aiutato dal fatto che Tyki proprio non sembrava intenzionato a dargli la minima retta, Yu guardò Lavi – giusto per vedere il suo sorriso allargarsi ancora di più sul suo volto.
    -Che cavolo vuoi, cretino?-
    Lavi gli sorrise, agitandosi appena sul coperchio del water dov’era seduto, cercando di attirarlo vicino a lui.
    -Non vuoi unirti?-
    Yu lo guardò assolutamente scandalizzato, neanche avesse appena detto chissà quale eresia.
    Era ovvio che non voleva assolutamente fare parte di quella malsana congrega – non capiva come i compagni di qualche allegra serata di gioco potessero adoperarsi in così turpi attività – così com’era ovvio che ora quei tre avrebbero dovuto dividersi e si sarebbe proseguita la visione del film.
    Tyki, però, fu più veloce della sua ragione.
    -A meno che tu non voglia lasciarci qui a divertirci assieme ad Allen…-
    Eccolo il tasto dolente nella ferrea difesa di Kanda. Ecco il tallone d’Achille che tanto lo faceva traballare. Non poteva accettare il fatto che quel bamboccio potesse decentrare su di sé tutta l’attenzione di ben due persone – quando già lui faceva fatica col solo Lavi, quando ci si metteva d’impegno. Non poteva accettare, Yu, che Lavi avesse quell’espressione per merito di Allen.
    Non poteva proprio accettarlo.
    E magari, se avesse pensato solo un altro po’, avrebbe trovato tutta la situazione paradossalmente assurda.
    Ma niente, marciò a passo militare verso Lavi, con l’intenzione ben stampata in faccia di entrare in gioco in quel preciso momento.
    A Tyki non poté che scappare un sorriso marpione.

    Baciò la bocca di Lavi con la stessa foga con cui un assetato beve il primo sorso di acqua cristallina.
    Fu impetuosa, dispotica e fin troppo impaziente la lingua che infilò a forza nella sua bocca, senza aspettare che gli si desse il consenso.
    Lavi sorrise nel stringere le braccia attorno alla sua vita, addossandoselo contro – amava Yu quando si metteva di impegno in certe cose.
    La testa di Allen venne sollevata, mentre il suo corpo venne portato indietro così che Yu potesse tranquillamente sedersi sulle gambe di Bookman. E continuare così il proprio lavoro.
    Si issò sulle spalle dell’altro, sovrastando il suo viso col proprio. E affondò la lingua più in profondità che poteva, arrivando quasi a toccare la gola rossa – Lavi gemette contento contro di lui, carezzandogli tutta la schiena con entrambe le mani calde.
    Con Allen appoggiato alle spalle di Kanda, Tyki ricominciò a spingere dentro il ragazzo, andando – finalmente – a prendere con una presa salda il sesso voglioso che giaceva abbandonato tra le gambe del poveretto. Walker gemette contro e nell’orecchio di Yu, mandandolo su di giri ancora di più che il semplice contatto con Lavi. Intanto, giusto per non fare niente, Allen sbottonò la camicia bianca che avvolgeva il petto di Yu, denudando il petto e le spalle.
    Le sue dita cominciarono a vagare sui muscoli, fermandosi di tanto in tanto sui capezzoli, fino a quando le dita non li sentirono ritti e duri per l’eccitazione.
    Ma fu uno sguardo d’intesa tra il signor Mikk e Bookman quello che fece girare Kanda, facendo aderire la sua schiena al petto di Lavi. Mentre Allen provvedeva ad abbassargli i pantaloni alle caviglie, Lavi portò le sue mani all’erezione evidente tra le gambe di Kanda, cominciando ad accarezzarla con vigore.
    Sollevandolo appena – di una spanna solamente – Lavi si introdusse nel corpo di Yu, facendolo sedere sopra il proprio sesso, perché la gravità aiutasse a farlo percepire interamente.
    Yu gemette, aprendo la bocca per inalare aria, e subito – subito – Allen ne approfittò per iniziare a baciarlo.
    Così, mentre Allen subiva le insistenti attenzioni di Tyki tanto da non riuscire neanche a baciare in maniera decente e controllata, Yu gemeva nella sua bocca penetrato ripetutamente da Bookman che, posizionato dietro di lui, gli riservava lo stesso trattamento di Mikk su Allen.
    Ad un certo punto Allen morse la lingua di Kanda, provocando in questi una certa irritazione contrariata; le dita di Tyki vennero irrorate di seme caldo, ripetutamente, e Allen finalmente proruppe in un gemito liberatorio e sfinito.
    Continuò imperterrito a baciare Kanda, cercando di rimediare al torto fatto.
    L’uomo dietro di lui sollevò la mano, analizzando il seme che la impiastrava completamente.
    -Oh, è già venuto…-
    Lavi attirò Yu a sé, staccando la sua bocca da quella di un Allen più che ansante. Cominciò a baciare il collo nudo del giapponese, non cessando minimamente la sua attività sul sesso dell’altro.
    -Beh, mica è una tragedia… recupera così lentamente?-
    Walker lo guardò male, ricordandosi di tutto l’imbarazzo che provava ora che l’eccitazione era scemata. Ma prima che potesse dire qualcosa, Tyki parlò a suo posto – e parlò decisamente troppo.
    -Vuoi provare?-
    Allen girò il viso a guardarlo, assolutamente scandalizzato, così come anche Yu parve spalancare gli occhi per il medesimo motivo.
    In compenso, mordendo la pelle sulla spalla di Kanda, l’unico occhio visibile di Bookman si tinse di una gravità particolare – ci stava pensando, eccome se ci stava pensando.
    Sorrise alla fine, Lavi, girando la testa di Yu e prendendo a baciarlo.
    Piano, lo sollevò tanto da riuscire a sfilarsi da lui.

    Allen venne steso – volente o poco meno – sul pavimento freddo del bagno, con le gambe aperte, spalancate ad esplicito invito di chicchessia.
    Lavi non si fece certo pregare, si adagiò con lentezza in mezzo a queste, poggiando il proprio ventre su quello dell’altro, andando a baciare dolcemente la sia bocca rossa.
    Sorrise, allontanandosi.
    Yu, seduto a riprendere un poco di respiro non lontano dai due, grugnì poco finemente per esprimere la sua opinione su ciò che stava accadendo.
    Non gli piaceva, proprio per nulla. Perché mai la mammoletta avrebbe dovuto essere graziata con un secondo round con niente di meno che Lavi? La cosa gli pareva alquanto ingiusta.
    Così, tanto perché Allen non avesse vita facile, tanto perché non si potesse godere Bookman appieno e senza nessuno che prendesse almeno una parte della sua attenzione, si avvicinò a gattoni a lui e si sedette poco distante dal suo corpo.
    -Bamboccio, vieni qui!-
    Walker lo guardò per qualche secondo di silenzio prima di intendere – più o meno – cosa mai l’altro volesse da lui.
    Ma non rinunciò per questo a irritarlo anche in quell’occasione.
    -Che c’è, ti è piaciuto tanto da non poterne più fare a meno?-
    La tentazione di strozzarlo fu forte, dannatamente forte.
    Ma essere incarcerato con l’accusa di omicidio non rientrava nei progetti prossimi di Kanda, per cui questi si limitò a prendere la testa di Allen per i capelli e indirizzarlo nella direzione giusta.
    -Lavora e sta zitto, Walker!-
    Mentre la bocca di Allen, per cui, veniva occupata dal sesso voglioso e fin troppo teso di Yu, Lavi gli prendeva i fianchi attirandolo a sé e penetrava in lui con una spinta ben assestata. Gemette, il giovane, contro la carne bollente che gli occupava completamente la cavità orale.
    Così Lavi poté godere del calore del corpo accogliente lì steso a terra, senza doversi curare d’essere più gentile o più delicato di quanto non fosse già – Allen era abituato a quello schizzato di Tyki, e certo in quelle condizioni non si sarebbe lamentato tanto facilmente.
    Il signor Mikk, da canto suo, lungi dal non provare minimamente piacere nell’assistere a quella scena particolarmente eccitante, volle dare una mano ai suoi componenti.
    Lento, si avvicinò a Bookman, andando con la mano ad abbassargli i pantaloni e ad accarezzarlo con grazia sui testicoli e la pelle sensibile tra le natiche. Infilò il primo dito nel retto, un poco bruscamente, tanto che Lavi sobbalzò dalla sorpresa, ruotando la testa all’indietro e fissandolo in viso.
    Walker si lamentò del fatto che Bookman aveva smesso di muoversi per l’intrusione che l’aveva visto oggetto, così che Lavi dovette abbandonare il contatto visivo che aveva con Tyki e tornare ad occuparsi del bimbo dai capelli chiari steso sotto di lui.
    Questo però non gli impedì di sentire – chiaramente – Tyki sfilare le dita e sostituirvi subito qualcosa di incredibilmente più grosso e voluminoso. Lavi gemette nell’essere penetrato, e gemette ancora più forte quando Tyki cominciò a dare un ritmo piuttosto serrato alle proprie spinte.
    Tyki condizionava Lavi, Lavi condizionava Allen e Allen sembrava scaricare ogni tensione sul povero Yu, che venne penetrato a sua volta, abbastanza brutalmente, dalle dita del più piccolo, subendo una frequenza estenuante.
    Ansimi, gemiti, anche qualche imprecazione, suoni viscidi di bocche e saliva, di liquidi pre- orgasmici che stillavano dalle punte dei sessi. Odore caldo di sudore che rendeva lucide le pelli e tremanti le carni.

    Yu cedette per primo, liberandosi con un roco ringhio nella bocca rossa di Allen, sfiancato da tutto quello – fin troppo esagerato per uno come lui.
    Tyki non impiegò troppo di più, così come neppure Lavi e Allen, così tesi da non sopportare più alcuna sollecitazione ulteriore.

    Spossati, stanchi, un filino ancora accaldati, i quattro si lasciarono andare sul pavimento gelido del bagno senza osare dire una sola parola.
    L’attività che li aveva coinvolti li aveva anche privati di ogni forza residua – e ogni voglia di fare alcunché.
    Si sentì chiara la voce squillante di un’eroina sul punto di morire orrendamente; il film era andato avanti anche senza di loro, e ora aveva raggiunto il suo apice.
    Lavi sghignazzò, levandosi da sopra Allen e uscendo definitivamente dal suo corpo.
    Dietro di lui, Tyki faceva lo stesso.
    -Qualcuno ha per caso una sigaretta?-
    Yu sbuffò, infastidito dal freddo che lo stava prendendo e dalla – troppa – distanza che intercorreva tra lui e Lavi.
    Walker si rizzò sui gomiti, gattonando in maniera ridicola verso Tyki. Arrivato da lui, si alzò definitivamente a baciarlo, ancora una volta, sulle labbra. Silenziosamente, il signor Mikk lo abbracciò, chiudendo gli occhi per poter godere di quel bacio gentile.
    Yu sbuffò di nuovo, infastidito da tutta quella confidenza che quei due sembravano avere, ma quando Lavi, col solito sorriso marpione dipinto sul viso, andò da lui per fare la medesima cosa che Allen stava facendo, ogni protesta finì nel silenzio più totale.
    Sorrideva, Tyki, quando Allen decise di staccarsi definitivamente da lui – niente di tutto quello che aveva subito fino a quel momento fu così bello come quello.
    -Dunque, di là ci sono ancora patatine e pop corn… chi ha fame di voi?-
    Si alzarono praticamente assieme, setacciando per la piccola stanza indumenti sparsi ovunque.

    -Io direi che il film lo si può riavvolgere…-
    -I pop corn! I pop corn!-
    -Massì, la notte è ancora giovane! Abbiamo un mucchio di tempo a disposizione!-
    -… Tzè!-

    E la serata assieme si concluse, finalmente, nel migliore dei modi possibili.
     
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